L'ECHA propone restrizioni sulle sostanze a base di cromo(VI) per proteggere la salute

Su richiesta della Commissione Europea, ECHA (l’Agenzia Chimica Europea) ha valutato i rischi che alcune sostanze a base di Cr(VI) presentano per i lavoratori e la popolazione, nonché l'impatto socioeconomico di eventuali restrizioni.
L'Agenzia ha concluso che una restrizione a livello UE è giustificata, poiché le sostanze a base di Cr(VI) sono tra i più potenti cancerogeni sul luogo di lavoro e rappresentano un grave rischio per la salute dei lavoratori. Le persone che vivono in prossimità di siti industriali che rilasciano queste sostanze nell'ambiente sono anch’esse a rischio di tumori polmonari e intestinali.

L'ECHA propone di introdurre un divieto per le sostanze a base di Cr(VI), fatta eccezione per le seguenti categorie d'uso, qualora rispettino i limiti definiti per l'esposizione dei lavoratori e le emissioni ambientali:
Formulazioni di miscele

  • Elettrodeposizione su substrati plastici
  • Elettrodeposizione su substrati metallici
  • Uso di primer e altri impasti liquidi
  • Altri trattamenti superficiali
  • Additivi funzionali/coadiuvanti di processo


Tale restrizione potrebbe sostituire gli attuali requisiti di autorizzazione previsti dal REACH, garantendo che i rischi associati alle sostanze a base di Cr(VI) siano efficacemente controllati una volta che non saranno più soggette ad autorizzazione REACH. Inoltre, il cromato di bario è incluso nell'ambito di applicazione della restrizione per evitare una sostituzione indesiderata.

La restrizione potrebbe impedire il rilascio nell'ambiente di fino a 17 tonnellate di Cr(VI) e prevenire fino a 195 casi di cancro ogni anno. In 20 anni, si stima che i benefici monetizzati totali ammonteranno a 331 milioni di euro o 1,07 miliardi di euro, a seconda dell'opzione di restrizione scelta. Il costo totale per la società europea è stimato in 314 milioni di euro o 3,23 miliardi di euro. Questi costi comprendono investimenti in misure volte a ridurre i rilasci nell'ambiente e l'esposizione dei lavoratori, i costi di chiusure e trasferimenti e la sostituzione delle sostanze a base di Cr(VI) con alternative più sicure.

Tutte le parti interessate hanno l'opportunità di fornire informazioni supportate da solide evidenze scientifiche durante una consultazione di sei mesi, il cui inizio è previsto per il 18 giugno 2025. L'ECHA prevede di organizzare una sessione informativa online per spiegare il processo di restrizione e aiutare le parti interessate a partecipare alla consultazione.

Prossimi passi
I comitati scientifici per la valutazione dei rischi e l'analisi socioeconomica dell'ECHA valuteranno la proposta di restrizione. Nella loro valutazione, terranno conto delle evidenze scientifiche ricevute durante le consultazioni.
La Commissione europea, insieme ai 27 Stati membri dell'UE, prenderà la decisione sulla restrizione e sulle relative condizioni, sulla base della proposta dell'ECHA e del parere dei comitati.

Contesto
Nel settembre 2023, la Commissione Europea ha chiesto all'ECHA di preparare una proposta di restrizione REACH su alcune sostanze contenenti Cr(VI) attualmente presenti nell'elenco delle sostanze soggette ad autorizzazione REACH. Il passaggio dall'autorizzazione alla restrizione mira a gestire i rischi per le persone e l'ambiente in modo tempestivo ed efficace, mantenendo al contempo il corretto funzionamento del mercato interno.

La news originale ei relativi allegati sono disponibili a questo LINK.